La censura mascherata da free speach 🐑
19 feb 2025

La censura è il nuovo totalitarismo?
La libertà di espressione è il fondamento di ogni società democratica. Ma siamo sicuri che oggi sia ancora garantita? O forse stiamo assistendo a un fenomeno molto più subdolo, in cui la censura si traveste da difesa della democrazia?
Oggi il mondo è pieno di paladini della giustizia che parlano di “libertà di parola”, ma solo finché le opinioni espresse rientrano nel loro schema mentale. Provate a dire qualcosa di scomodo e guardate cosa succede: ban, censure, shadowban, demonetizzazione, esclusione sociale. Il tutto con un sorriso ipocrita e la scusa del “proteggere la società dal pericolo”.
Ma vi siete mai chiesti chi decide cosa è “pericoloso”? E soprattutto, perché certe idee sono considerate accettabili e altre devono essere represse con ogni mezzo?
La censura funziona davvero? Spoiler: NO.
Se la storia ci ha insegnato qualcosa, è che più reprimi un’idea, più le dai potere. È una legge basilare della psicologia umana: l’uomo è attratto dal proibito. Vietare un’idea non la uccide, la rende solo più forte.
Ecco qualche esempio storico per i moralisti di turno:
• Repubblica di Weimar, Germania: La censura sulle idee estreme non ha impedito a Hitler di arrivare al potere. Anzi, lo ha reso ancora più popolare.
• I cattolici perseguitati: Per secoli ostacolati e repressi, alla fine hanno dominato il mondo medievale e scatenato guerre religiose.
• Gli ebrei: Cacciati, ghettizzati, perseguitati per secoli. Oggi? Hanno il loro Stato e sono una delle potenze mondiali più influenti.
• La Russia zarista: Lenin e i bolscevichi furono repressi, imprigionati, censurati. Risultato? Una rivoluzione che ha cancellato il vecchio ordine.
Notate un pattern? Più si reprime un’idea, più si radicalizza.
Eppure continuiamo a ripetere lo stesso errore, illudendoci che “bannare” qualcuno da Twitter o cancellare un partito politico risolva il problema. Illusi.
Volete davvero una democrazia? O solo una dittatura con il vostro logo sopra?
Una società democratica non si misura dalle idee popolari, ma dalla sua capacità di tollerare quelle impopolari. È facile difendere la libertà di parola quando tutti sono d’accordo con voi. La vera prova è lasciare parlare chi vi disgusta, chi vi fa arrabbiare, chi mette in discussione i vostri dogmi.
Ma sembra che molti di voi non vogliano davvero una democrazia. Volete solo un sistema in cui il vostro pensiero sia l’unico accettabile, e chi dissente venga schiacciato. È successo nella Storia, sempre con la stessa giustificazione: “lo facciamo per il bene comune”.
Indovinate come finisce? Sempre male.
E se censurare un’idea fosse il modo più veloce per renderla vincente?
Prendiamo un esempio attuale: l’AfD in Germania. Giornalisti, politici e media stanno facendo di tutto per dipingerli come un pericolo, vietarli, ridicolizzarli, eliminarli. Ma ogni volta che qualcuno prova a tappargli la bocca, guadagnano consensi.
E sapete perché? Perché il popolo odia le imposizioni.
Guardate la storia. Guardate voi stessi. Guardate come reagite quando vi dicono che non potete fare qualcosa. Volete farla ancora di più.
È la stessa logica di Adamo ed Eva con la mela proibita. Pensateci: se Dio non avesse detto nulla, forse quella mela sarebbe rimasta sull’albero. Ma ha proibito di mangiarla… e sappiamo tutti com’è finita.
volete davvero vivere in una società libera, dove ogni idea può essere espressa e discussa, o preferite un totalitarismo con un filtro Instagram sopra, bello da vedere ma ugualmente soffocante?